Foto da www.viefrancigenedelsud.it |
Buone notizie per il V Municipio, almeno si spera. La Via Francigena torna di moda a Roma grazie al Giubileo straordinario indetto un po' a sorpresa da Papa Francesco. Un percorso che da semplice meta di pellegrinaggio può divenire un volano economico e turistico di livello europeo.
Infatti la Via Francigena è divisa in due: la Francigena Nord da Roma porta alla città inglese di Canterbury, la sezione sud da Roma scende fino a Brindisi. L'Italia e Roma in particolare potrebbero godere turisticamente come in Spagna sono riusciti a fare con il Cammino di Santiago di Compostela.
Non sappiamo se lo Stato italiano sia interessato mentre grazie all'Europa qualche cosa si è potuta fare anche in Italia. Roma Capitale dovrebbe impegnarsi in questo percorso tanto in periferia quanto sta facendo per i cammini per i pellegrini al centro (grazie alla battaglia dei cittadini rientra in questa operazione la pedonalizzazione di via Urbana).
Il V Municipio 5 di Roma potrebbe approfittarne alla grande da questa situazione. La giunta municipale si è già mossa in questo senso ma servono altri soldi e progetti seri. Perché la via Francigena passa per il Municipio 5, tanto che è possibile trovare la segnaletica nel parco Giovanni Palatucci a Tor Tre Teste, nei pressi della nota Chiesa Dio Padre Misericordioso realizzata da Richard Meier. Per pellegrini e turisti si dovrebbe immaginare un percorso, che passa per l'Acquedotto Alessandrino tra via dei Pioppi a Centocelle e via degli Olmi all'Alessandrino, per poi proseguire fino alla piazza dell'Acquedotto Alessandrino e arrivare al parco, per poi proseguire.
Purtroppo questa zona ha bisogno di una cura di ferro per rendersi adatta ad essere osservata dai turisti:
- pulizia dell'Acquedotto Alessandrino dalle erbacce e piante infestanti,
- velocizzare il cantiere per restaurare le parti dove alcuni pezzi sono caduti,
- eliminare sporcizia e prostituzione sotto l'acquedotto dove potrebbe esserci una passeggiata curata con tanto di passaggio per le biciclette,
- lavori per il decoro della piazza dell'Acquedotto Alessandrino.
Per l'Acquedotto, opera di importanza archeologica elevata e che è stata pulita tempo fa dal Circolo Città Futura di Legambiente assieme all'associazione islamica di zona, c'è bisogno dell'interesse della Soprintendenza dei Beni Archeologici di Roma come del Ministero dei Beni Culturali. Quest'ultimo è guidato da Dario Franceschini, che si è espresso in un'intervista a La Stampa affermando che ogni Paese deve capire quale sia la sua vocazione e per l'Italia è il turismo e i beni culturali, quindi bisogna lavorare per farne un importante volano economico.
Franceschini ha un'occasione ghiotta: mettere a posto l'Acquedotto Alessandrino togliendo le auto parcheggiate abusivamente sotto gli archi, ripulire l'area facendone una passeggiata ciclopedonale, mettere a posto la piazza di un quartiere, maggior cura e decoro del parco abbandonato a se stesso a causa degli appalti bloccati per colpa di mafia capitale...tutti questi piccioni con una fava e in periferia per altro.
Inoltre Franceschini ha una compagna, Michela Di Biase, che oltre ad essere consigliere comunale di Roma e presidente della commissione cultura di Roma Capitale proviene anche dal quartiere che dà nome all'acquedotto romano. Nella sua campagna elettorale comunale del 2013 aveva dato molto risalto al ruolo della cultura nelle periferie.
Quale occasione migliore per occuparsi di questa area in concomitanza con il Giubileo e, in prospettiva, per le Olimpiadi?
Maggiori informazioni:
www.viefrancigenedelsud.it
www.viefrancigene.org