Referendum Costituzionale 2016 a Centocelle e V Municipio: il 4 dicembre votate SÌ o NO? Lunedì 28 novembre 2016 nella sede di via degli Abeti 12 del Partito democratico sono state illustrate sia le ragioni del sì che quelle del no con importanti esponenti nazionali del Pd: il senatore Massimo Mucchetti, il deputato Cesare Damiano, il senatore Miguel Gotor, il deputato Marco Miccoli, il senatore Carlo Pegorer, il deputato Umberto Marroni.
Il partito Democratico di Centocelle ha realizzato anche una diretta Facebook per permettere anche a chi non ha partecipato di seguire il dibattito svolto con i parlamentari ospiti.
Il referendum è confermativo, chi vota SÌ conferma la riforma costituzionale fortemente voluta dal governo guidato dal Partito democratico, chi vota NO respinge la riforma. Votando a favore si approva l'esistenza della sola Camera dei deputati nel dare la Fiducia al governo, si riduce il numero di senatori e il loro compenso, nonché i loro compiti, in più si deciderà che non verranno più eletti dai cittadini ma in maniera indiretta e meno pluralista di come è ora. Si abolisce il Cnel e si modificano 47 articoli della Costituzione, un terzo del numero totale.
Polemiche sono sorte di fronte al linguaggio più complicato di alcuni articoli che verranno modificati, con molte parole, più tecniche e che rimandano ad altre leggi e regole non comprese nella Costituzione stessa.
Per saperne di più rimandiamo a questo articolo sulla riforma costituzionale sul blog Ego Politico su Linkiesta.
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| L'incontro a Centocelle sul referendum: da sinistra a destra Mucchetti, Miccoli, Marroni, Damiano, Gotor. Foto di Umberto Marroni |
Breve spiegazione sul referendum costituzionale del 4 dicembre 2016
Il referendum è confermativo, chi vota SÌ conferma la riforma costituzionale fortemente voluta dal governo guidato dal Partito democratico, chi vota NO respinge la riforma. Votando a favore si approva l'esistenza della sola Camera dei deputati nel dare la Fiducia al governo, si riduce il numero di senatori e il loro compenso, nonché i loro compiti, in più si deciderà che non verranno più eletti dai cittadini ma in maniera indiretta e meno pluralista di come è ora. Si abolisce il Cnel e si modificano 47 articoli della Costituzione, un terzo del numero totale.
Per saperne di più rimandiamo a questo articolo sulla riforma costituzionale sul blog Ego Politico su Linkiesta.